Ordine prassico - Anteprima della narrazione

2, mar 2019 - Destiny Dev Team

Più petali Lionel metteva nel sacchetto della spazzatura e più sembravano essercene. La sua schiena, un po' storta per l'età, pulsava di dolore, mentre si chinava per lavorare.

Un uomo in un lungo cappotto lo fissava in piedi, dall'altro lato del lungo corridoio. Lionel suppose che se ne sarebbe andato, ma rimaneva lì, a giocare con una moneta verde.

"Posso esserle d'aiuto?" Chiese Lionel, leggermente irritato.

"Fanno lavorare gli anziani così? Non se ne possono occupare i telai di manutenzione?"

"Si fa prima. Ci sono petali ovunque dai... com'è che li chiamano, oggi?"

"Giorni Scarlatti."

"Ecco, quelli."

"Suvvia! Nessuno è troppo vecchio per festeggiare i Giorni Scarlatti."

"Mia moglie è morta il giorno che la Torre è caduta."

L'uomo fissò il soffitto. Lionel continuava a spazzare.

"Non ho nulla da fare oggi", disse l'uomo. "Lasci che me ne occupi io."

"No grazie."

Lionel gettò un'altra manciata di petali nella sua borsa, poi si girò e si diresse verso l'uomo, che stava con una mano tesa e aperta. Era piena di cubi azzurri e luminosi.

"Un sacco di lumen", disse Lionel, fissando a turno il denaro e l'uomo.

"È suo. Mi faccia finire questo lavoro per lei."

"È un guardiano?"

"È complicato."

Lionel fissava il materiale potenziale puro nel palmo della mano dell'uomo.

"Prenderò anche la sua divisa e il cappello", disse l'uomo. "Prego."

**

L'uomo si tolse il cappello e indossò la divisa arancione di Lionel. Si mise il suo cappello e lo calò sugli occhi, nascondendoli alla vista. Camminando, superò un telaio che spazzava con diligenza la stanza adiacente e si fermò per indicare il corridoio coperto di petali dal quale era appena arrivato. "Ti sei perso un pezzo", disse. Il telaio lo fissò, poi fissò il corridoio. Si mise in marcia verso il suo nuovo obiettivo.

L'uomo prosegui il suo cammino.

**

La strega Aunor Mahal superò un addetto alle pulizie in divisa arancione, mentre questi svuotava un bidone in un grosso sacchetto di plastica. La porta del Consenso si chiuse pesantemente dietro di lei.

L'Avanguardia e i rappresentanti di varie fazioni cittadine erano riuniti attorno a un massiccio tavolo. Il posto di Cayde era vuoto.

"Il Ramingo non è un immediato pericolo alla popolazione", sentenziò Zavala al Consenso, mentre Aunor si avvicinava. "Di conseguenza, richiediamo gli venga accordato un permesso permanente-"

"Il mio ordine non è d'accordo", interruppe bruscamente.

Zavala si voltò. Inclinando lievemente la testa, la indicò al resto del gruppo. "Lei è la strega Aunor, rappresentante dell'Ordine Prassico."

"Ho del lavoro d'ufficio che mi aspetta, quindi sarò breve", disse. "Se l'Avanguardia è d'accordo, l'Ordine Prassico desidererebbe espellere il Ramingo dalla Città. Con effetto immediato. Ce ne occuperemo noi stessi."

Zavala si voltò a fissarla. "Prendiamo nota dell'opinione prassica. Ma nella Città è benvenuto ogni guardian-"

"Non è un guardiano."

"La Città accoglie tutti gli umani disposti a porsi a difesa della Città stessa."

"Comandante, col dovuto rispetto, ha chiesto all'Ordine di far sentire la sua voce." Fissò Zavala negli occhi, poi il suo sguardo si spostò verso il Consenso e verso Ikora. "L'Ordine Prassico esiste sin dalla fondazione della Città, per tenere i manufatti dell'Oscurità lontani dai guardiani. Il nostro parere è che il Ramingo sia una minaccia per la gente così come lo erano Ghaul o il Re dei Corrotti."

"Continua, ragazza", disse l'Esecutore Hideo, tamburellando con le dita.

"Non è una ragazza", sibilò Ikora.
Aunor ignorò entrambi e continuò: "Il Ramingo ha convinto la popolazione dei guardiani a usare i corrotti come arma. Per uccidere altri guardiani."

"Non si sono verificate morti definitive", disse Zavala.

"Per quanto ne sappiamo", rispose Aunor. "State permettendo a quell'uomo di normalizzare le interazioni con i corrotti."

Ikora e Zavala si scambiarono uno sguardo.

"Nei mesi passati l'Ordine Prassico ha assistito a un numero enorme di guardiani diventare ribelli."

“Ribelle.. ribelle... cosa vuol dire ribelle?" chiese Arach Jalaal. "Ormai sono tutti ribelli. Essere un ribelle va di moda."

"Lo vedrà nel mio rapporto", disse Aunor. "Alcuni hanno preso il nome di Dredgen. Volete la mia opinione professionale? Le idee sono armi potenti e il Ramingo ne ha fin troppe. Salite su quella buffonata che chiama astronave e buttatelo fuori nel vuoto, prima che la Città viva un'altra Età Oscura."

L'Avanguardia e il Consenso la fissarono in silenzio.

"Ho del lavoro da fare", disse, e si voltò. "Sapete dov'è il mio ufficio." Uscendo, vide che lo stesso addetto alle pulizie si era addormentato nell'ingresso, cappello calato sugli occhi, appoggiato a un bidone della spazzatura. Lo fissò con attenzione.

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